Fiorini, Raffaele

Nato nel 1828 da una famiglia di mugnai a Bazzano, un piccolo centro a sud di Bologna, Raffaele Fiorini dimostrò forti attitudini artistiche (interessandosi di musica e pittura), ancor prima di avvicinarsi alla liuteria, probabilmente venendo in contatto con i fratelli Tadolini di Modena. Solo a quarant'anni di età, Fiorini, incoraggiato dai musicisti che lo frequentavano, decise di aprire un laboratorio a Bologna. La bottega nel centrale Palazzo Pepoli si affermò rapidamente come punto di riferimento per gli strumentisti della città, e anche per i giovani desiderosi di apprendere i rudimenti dell'arte. Fra questi Augusto Pollastri, Armando Monterumici, i fratelli Oreste e Cesare Candi saranno tutti destinati ad affermarsi a propria volta come rinomati liutai; inoltre Raffaele fu anche naturalmente responsabile della formazione iniziale del figlio, Giuseppe Fiorini, la cui ambizione e precoce talento portarono in seguito a perfezionarsi all'estero e al recupero dei metodi della liuteria classica cremonese.

Diverso era invece l'approccio del padre Raffaele che, come gran parte della successiva tradizione Bolognese moderna, prevedeva l'uso della forma esterna. Anche da un punto di vista stilistico, Raffaele può essere considerato figura di riferimento per molti liutai emiliano-romagnoli dei decenni successivi; la lavorazione, pur essendo forte e personale, è ammorbida nei suoi dettagli, con una sguscia stretta dei piani armonici, le teste profondamente scolpite e rifinite con uno smusso arrotondato. Il taglio dei fori armonici avrà anch'esso profonda influenza sulla tradizione locale, con le aste rastremate, e gli occhi elegantemente ovalizzati. La vernice di Raffaele Fiorini è di pasta morbida e grassa, di un ricco colore rosso-bruno. La sua produzione, piuttosto rara, si concentrò soprattutto nella costruzione di violoncelli e di alcuni violini.

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Raffaele Fiorini, violin, Bologna - c. 1880

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