Per la prossimità storica e la vicinanza stilistica Francesco Rugeri fu tradizionalmente ritenuto allievo di Nicolò Amati. Tuttavia è più probabile che egli semplicemente si ispirasse al lavoro dell'altra e più nota famiglia di liutai cremonesi, con cui egli era in stretto contatto senza essere completamente padrone delle tecniche utilizzate in quella bottega. Nato nel 1620, Francesco, noto anche come "il Per", fu dunque il capostipite della famiglia Rugeri; dei quattro suoi figli che seguirono le orme paterne, Giacinto, Giovanni Battista, Carlo e Vincenzo, solo quest'ultimo ebbe una produzione autonoma significativa. La famiglia Rugeri pare abbia avuto anche un ruolo centrale nella formazione di Antonio Stradivari e Carlo Bergonzi.
I violini di Francesco Rugeri seguono fedelmente lo stile di Nicolò Amati, essendo di preferenza costruiti su un modello simile al Grand Pattern, e qualitativamente si avvicinano molto alla perfezione del grande maestro cremonese. Le differenze sono soprattutto nel disegno del riccio, con un secondo giro addossato all'occhio e in alcuni particolari costruttivi, come il bianco del filetto in acero e l'assenza del "dorsal pin".