Bergonzi, Carlo

Nato a Cremona nel 1683, Carlo Bergonzi può essere considerato l’ultimo grande maestro della liuteria cremonese del Settecento, ma allo stesso tempo costituisce una figura sfuggente sia dal punto di vista biografico che per la rarità dei suoi strumenti. Tradizionalmente ritenuto un allievo di Giuseppe Guarneri (I), ricerche recenti hanno messo in luce la sua vicinanza alla famiglia Rugeri, sia per probabili connessioni emerse dalle ricerche d’archivio che per elementi del suo stile e della sua tecnica che lo apparentano con i membri di questa famiglia. Sarebbe stato dunque tramite la conoscenza di Vincenzo Rugeri che Bergonzi avrebbe mosso i primi passi nella sua professione. 

Liutaio indipendente dagli anni ’20 del Settecento, Bergonzi realizzò fra i suoi migliori strumenti nel successivo decennio, essendo assistito in seguito anche dal figlio Michelangelo. Nel 1746, dopo la morte di Francesco e Omobono, eredi del laboratorio di Antonio Stradivari, Bergonzi venne chiamato a occuparsi della bottega del grande maestro cremonese, che conteneva ancora un cospicuo numero di strumenti da lui lasciati incompiuti. Egli non potè però assolvere a questo compito molto a lungo, dato che la sua morte risale all’anno seguente.
I rarissimi strumenti di Carlo Bergonzi, che probabilmente non raggiungono le 50 unità, sono estremamente raffinati dal punto di vista della lavorazione, della splendida vernice che li ricopre e in virtù del loro suono. Notevole fu anche la capacità di questo liutaio di trovare uno stile autonomo nel suo approccio e nei suoi modelli, segnando un sensibile distacco dall’influenza che dovettero esercitare su di lui l’esempio di Antonio Stradivari e del suo contemporaneo Guarneri del Gesù.
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Carlo Bergonzi, violino, Cremona 1733-1735

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Carlo Bergonzi, violino, Cremona - 1735

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Carlo Bergonzi, violino, Cremona - 1742

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