Nato nel 1698, Bartolomeo Giuseppe Guarneri si formò sotto la guida del padre in un periodo durante il quale le sorti della sua bottega erano incerte, e soprattutto furono messe a dura prova dalla preponderante concorrenza di Antonio Stradivari, che negli anni '10 e '20 del Settecento era nella piena fioritura della sua più produttiva e qualitativamente insuperata era. Se il fratello di Bartolomeo Giuseppe, Pietro II, decise nel 1717 di spostarsi a Venezia, egli rimase invece a Cremona, ma è possibile che dovette dedicarsi ad altre attività fra circa il 1720 e il 1730. Solo da questo momento, con il progressivo ritirarsi del padre, egli avviò una produzione autonoma, che si contraddistingueva da quella delle precedenti generazioni innanzitutto tramite "l'insegna" sotto cui si poneva: non più la Santa Teresa a cui si era sempre votata la famiglia, ma il monogramma IHS, da cui deriva l'appellativo di "del Gesù".
Gli strumenti degli anni '30, pur ancora in linea con la tradizione cremonese, mostrano ben presto forti elementi di originalità, ad esempio tramite la scelta di adottare forme con C lunghe, così come era allungato anche il modello dei fori armonici, caratteristiche che hanno lasciato pensare a una volontà di prendere a esempio la liuteria bresciana. Le teste in questi anni rimangono invece nel solco stilistico della famiglia, e anzi sono regolarmente scolpite dal padre di del Gesù, Giuseppe figlio di Andrea. Con il passare degli anni lo stile di del Gesù diventò sempre più libero e personale, e anche meno attento verso gli standard di finitura e simmetria tipici della tradizione degli Amati. Le teste scolpite dopo la morte del padre nel 1740 presentano spesso caratteristiche estreme: talvolta molto esili e in altri casi massicce e pesanti, facendo presumere l'intervento di mani diverse.
La fortuna di Guarneri del Gesù fu molto esigua fino a quando, a inizio '800, Niccolò Paganini non prescelse il suo famoso "Cannone" del 1743. Da quel momento il lavoro del liutaio godette di una popolarità sempre crescente fra i musicisti, e anche fra molti dei liutai successivi che ne adottarono il modello. La produzione di del Gesù comprese quasi unicamente violini, nessuna viola, e un violoncello realizzato in collaborazione col padre.